Primo soccorso, ATS e AREU formano le forze dell’ordine.

80 persone formate, 10 defibrillatori e svariate pocket mask consegnate oggi nel corso di una conferenza stampa in Prefettura al termine dell’iniziativa voluta da ATS della Montagna e AREU insieme a Prefettura e Forze dell’Ordine. A fare gli onori di casa è stato il Prefetto Salvatore Rosario Pasquariello che ha ringraziato ATS ed AREU sottolinenando l’importanza di questo progetto che mira a diffondere sempre di più la cultura del soccorso fra i cittadini. “Nello specifico, insieme ad AREU – ha spiegato il Direttore Generale dell’ATS della Montagna, Lorella Cecconami – abbiamo coordinato le sessioni di studio, sia teoriche che pratiche, certificando la formazione nelle tecniche di primo soccorso di 80 operatori fra Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Locale e Vigili del Fuoco. Sulle auto delle Forze dell’Ordine, dunque, da oggi ci saranno anche i defibrillatori. Attenzione però – ha ricordato il DG Cecconami – l’apparecchio da solo non basta, l’obiettivo fondamentale resta quello di formare le persone. Una risorsa fondamentale in un territorio molto complesso come il nostro dal punto di vista logistico”. Dello stesso avviso anche il dr. Claudio Mare, portavoce del Direttore Generale di AREU Alberto Zoli, e Salvatore Compatti, coordinatore regionale dei progetti di formazione di AREU, che hanno ribadito come la Lombardia in materia di formazione nelle tecniche di primo soccorso sia un’eccellenza a livello nazionale. Il progetto dedicato alle Forze dell’Ordine, infatti, si somma a quello rivolto agli studenti “Anticipando la buona scuola” (che pone la Lombardia in vetta alla classifica delle buone prassi in materia) che ogni anno, grazie alla strettissima collaborazione fra ATS e AREU, vede la formazione  – con certificazione valida su tutto il territorio nazionale – di 2000 alunni del 4° anno di scuola superiore (provincia di Sondrio, Valcamonica e Alto Lario). Il cittadino, giovane o meno, adeguatamente formato, dunque, può fare la differenza in caso di emergenza.  “Alternare le corrette operazioni di ventilazione alle compressioni toraciche e alla terapia elettrica per mezzo dei defibrillatori – ha spiegato il dr. Gianluca Marconi, responsabile territoriale di AREU – è fondamentale per guadagnare tempo prezioso che consenta ai professionisti di intervenire una volta giunti sul luogo. E il fattore tempo, come è noto, è determinante in caso di malori di natura cardiaca. Il defibrillatore da solo, quindi, non basta  – ha ribadito Marconi – l’operatore prima di tutto deve, una volta individuata la natura del malore, saper intervenire manualmente”. Ad oggi tra quelli fissi e quelli portatili, in provincia di Sondrio vi sono oltre 260 defibrillatori, ma resta essenziale – questo il messaggio più importante  continuare a lavorare sulla diffusione capillare della cultura del primo soccorso.

 

Aggiornato il 8 Aprile 2020 da ATS Montagna