Emergenza Ucraina, ecco i primi dati relativi alla gestione sanitaria di chi scappa dalla guerra.

A poco meno di un mese dall’inizio del conflitto in Ucraina, anche ATS Montagna ha attivato un protocollo per la gestione sanitaria dei cittadini in fuga dalla guerra.
Sono stati, infatti, avviati i percorsi interaziendali per l’iscrizione al Servizio Sanitario Regionale e/o il rilascio del codice STP (Straniero Temporaneamente Presente), per l’esecuzione del tampone e per la valutazione dello stato vaccinale sia per il COVID che per le altre vaccinazioni, in particolare quelle dell’infanzia ed adolescenza.
ATS della Montagna ha organizzato gli Ambulatori per la visita medica di screening, collegati agli altri servizi erogati dalle ASST del territorio, anche grazie alla preziosa collaborazione di Medici di Medicina Generale e Pediatri di Famiglia che si sono messi a disposizione a titolo non oneroso.  Le prime visite sono state effettuate a partire dal 9 marzo.
Nelle prime settimane di operatività sono stati presi in carico presso l’ambulatorio dedicato 460 profughi, 258 nel distretto Valtellina e Alto Lario e 202 nel distretto Vallecamonica.
230 (50%) sono minorenni, i maggiorenni sono prevalentemente donne (197 donne e 33 uomini). Al momento la maggior parte dei cittadini ucraini, 339, sono ospitati presso parenti e amici, 90, invece, le persone accolte presso strutture identificate da enti del terzo settore. E’ stata attivata l’accoglienza anche da parte di una struttura prefettizia a Edolo.
163 soggetti hanno ricevuto almeno una dose di vaccino anticovid. Tutti i cittadini giunti in Italia hanno eseguito un tampone e sono stati riscontrati 6 casi di positività, prontamente gestiti secondo le norme vigenti.  ATS della Montagna sta monitorando il processo e, in stretta collaborazione con le due ASST di riferimento, sta implementando soluzioni per garantire la presa in carico dei cittadini ucraini al fine di garantirne l’assistenza e le eventuali cure, attuando tutte le azioni di prevenzione finalizzate a tutelare la loro salute così come quella della collettività.

Aggiornato il 29 Marzo 2022 da ATS Montagna