Piano Mirato di Prevenzione “Sicurezza nel Lavoro Forestale” (DGR n. XI/164/2018).
Il territorio dell’ATS della Montagna è caratterizzato da una vasta area montana interessata da importanti attività di selvicoltura e taglio boschi. Sono presentii 80 imprese boschive su un totale di 312 iscritte all’Albo Regionale, comprendenti 6 Consorzi Forestali; oltre a queste attività professionali è da considerare la diffusa attività di taglio boschi svolta per ragioni di economia familiare. Alla sola attività occupazionale, che conta circa 200 addetti, è legato un rischio elevato di infortuni con esito mortale; 4 sono gli eventi occorsi nel periodo dal 2013 al 2018, dato che, rapportato al numero degli addetti, ne sottolinea l’importanza e la gravità.
Il rischio connesso a queste attività deriva dalla natura stessa del lavoro, dalle caratteristiche del territorio nel quale vengono svolte le operazioni e molto spesso anche dalla pericolosità delle strade di accesso. L’attività di vigilanza è resa difficile dalla mancanza di obbligo di comunicazione di inizio attività, oltre che dalla oggettiva difficoltà di raggiungere i siti operativi.
Misura generale disattesa da veicolare con il PMP
Da un’analisi dei determinanti degli eventi mortali e gravi la dinamica più ricorrente risulta essere l’investimento del lavoratore a seguito di movimento incontrollato del tronco o della ceppaia durante la sramatura a terra della pianta. Questo spesso per mancanza di valutazione del rischio specifico e, nei casi in cui la procedura corretta era stata definita, per inadeguata formazione del lavoratore coinvolto nell’infortunio. Altri eventi hanno riguardato il mancato utilizzo di DPI (anche se forniti) e l’uso di macchine e attrezzature.
Aggiornato il 26 Agosto 2024 da ATS Montagna