Violenza contro le donne, servono prevenzione e contrasto
Il 25 novembre si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’Onu la istituì nel 1999 in ricordo delle tre sorelle Mirabal, deportate, violentate e brutalmente uccise il 25 novembre 1960 nella Repubblica Dominicana. Purtroppo, la violenza contro le donne nel mondo non è ancora stata sconfitta e, anche in Italia, le cronache ci ricordano che molto resta da fare.
Proprio per questo è importante creare momenti di sensibilizzazione e di riflessione sul tema della violenza di genere.
Il 25 novembre non deve rappresentare solo una data simbolica, ma diventare un richiamo alla responsabilità collettiva per affrontare, e combattere, la violenza nei confronti delle donne che si configura, di fatto, come violenza di genere. Una violenza cioè che è esercitata specificatamente contro il genere femminile con l’obiettivo di mantenere, e perpetrare, una cultura fondata su una predominanza maschile.
La violenza nei confronti delle donne non è però soltanto quella fisica: l’antropologa Franciose Heritier, nel 1997, definiva violenza “ogni costrizione di natura fisica, o psichica, che porti con sé il terrore, la fuga, la disgrazia, la sofferenza o la morte di un essere animato; o ancora qualunque atto intrusivo che ha come effetto volontario o involontario l’espropriazione dell’altro, il danno, o la distruzione di oggetti inanimati”. La violenza psicologica rappresenta, quindi, a tutti gli effetti una vera e propria forma di maltrattamento con conseguenze altrettanto gravi, per chi la subisce, rispetto a quelle determinate dalla violenza fisica.
Parlare di questi aspetti crea consapevolezza e aiuta le persone a riconoscere le situazioni di abuso. La violenza nei confronti delle donne è un fenomeno che non può essere prevenuto se non con un’azione culturale costante che affronti apertamente il
tema, per abbattere quel muro di silenzio che circonda, purtroppo, ancora molte vittime.
Parlarne è il primo e importante passo. Altrettanto importante è agire per creare una cultura del rispetto, lavorando per eliminare ogni forma di discriminazione e promuovendo valori di uguaglianza.
Come professionisti della salute mentale, abbiamo un ruolo centrale: essere presenti attraverso la relazione e ascoltare, offrendo spazi sicuri poiché liberi dal giudizio. Ma la violenza nei confronti delle donne riguarda tutti, in ciascun contesto e in ciascun momento. Le conseguenze di una cultura orientata alla violenza si riflettono, infatti, sul benessere dell’intera comunità.
Contrastare la violenza sulle donne contribuisce a creare una società equa, empatica e coesa, dove ciascuno possa percepire la sicurezza di vivere con dignità.
Come chiedere aiuto se si è vittime di violenza?
1522 è il numero gratuito nazionale antiviolenza attivo 24 ore su 24
Rete antiviolenza del Comune di Sondrio
CENTRO ANTIVIOLENZA Il Coraggio di Frida
Via Fracaiolo, 3 – 23100 Sondrio (SO)
Sportello di Sondrio: tel. 335.346178
Sportello di Chiavenna: tel. 388.1841121
e-mail: coraggiodifrida@gmail.com
Facebook: il coraggio di frida
Rete antiviolenza del Comune di Darfo Boario Terme
CENTRO ANTIVIOLENZA Donne e Diritti Sportello di Darfo Boario Terme: tel.0364.536632 Sportello di Cedegolo: 338.3707282 e-mail: donnedirittidarfo@gmail.com
Per il 25 novembre sono stati organizzati numerosi eventi e occasioni di riflessione: scopri di più dalle locandine pubblicate qui sotto.
Aggiornato il 20 Novembre 2024 da ATS Montagna