E’ una malattia altamente contagiosa del bovino causata da un herpes virus con una forma respiratoria acuta caratterizzata da ipertermia (40,5-41,5°C), dispnea, congiuntivite, scolo nasale, tosse con diminuzione dell’appetito, diminuzione del peso corporeo e calo della produzione lattea.
Spesso associata a aborti nelle bovine a metà del periodo di gestazione e a morte in vitelli di 4-6 mesi di età per meningoencefalite.
Il virus può inoltre essere responsabile di forme infiammatorie vulvovaginali pustolose e infettive (IPV) nelle femmine e balanopostite nei maschi.
Gli animali guariti diventano portatori asintomatici del virus che resta in forma latente fino ad eventuali eventi immunosoppressivi che ne determinano la riattivazione.
Oltre ai danni derivanti da tali forme cliniche, la malattia può comportare anche danni indiretti per restrizioni alla commercializzazione degli animali sieropositivi e del materiale seminale.
Casi sospetti di infezione e casi confermati devono essere obbligatoriamente segnalate al Distretto Veterinario competente per territorio sull’allevamento del Dipartimento Veterinario.
Negli allevamenti da riproduzione della regione Lombardia è vietato introdurre animali sieropositivi per IBR.
Con Decreto n. 1013 del 17 febbraio 2016, regione Lombardia ha emanato il Piano regionale di controllo e certificazione della rinotracheite infettiva bovina, con il quale ha disposto un sistema di classificazione degli allevamenti e dei territori in base al rischio. Obiettivo del piano è raggiungere lo stato di indennità territoriale.
Rinotracheite infettiva del bovino (IBR)
Aggiornato il 25 Novembre 2024 da ATS Montagna