Cosa sono le zecche?
Le zecche sono artropodi appartenenti alla famiglia degli aracnidi come acari, ragni e scorpioni. Sono parassiti ematofagi obbligati, cioè per vivere e riprodursi devono cibarsi di sangue. Il corpo tondeggiante è munito di un apparato boccale (rostro) in grado di penetrare la cute e succhiare il sangue degli ospiti.
Hanno dimensioni che variano da qualche millimetro a circa 1 centimetro secondo la specie e lo stadio di sviluppo.
Perché le zecche mordono?
Le zecche non volano e non saltano ma mordono. Vivono preferenzialmente in luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva e generalmente si portano sull’estremità delle piante erbacee o dei cespugli aspettando il passaggio di un ospite al quale aggrapparsi, ancorarsi e, conficcando il rostro nella pelle, per nutrirsi lentamente, riuscendo a rimanere attaccate e mangiare anche se l’ospite si muove.
Poiché la loro saliva contiene diverse sostanze anestetiche difficilmente l’ospite si accorge di avere una zecca sulla pelle. Mentre aspirano il sangue le zecche trattengono quanto serve al loro metabolismo e rigurgitano la parte che non utilizzano. Nella fase di rigurgito trasmettono anche gli agenti patogeni contenuti nel loro corpo. Conclusa l’operazione si staccano volontariamente e si lasciano cadere a terra.
Cosa fare se si riconosce una zecca?
E’ fondamentale estrarre il prima possibile ed in modo corretto la zecca dal corpo.
- Utilizzare una pinzetta a punta fine possibilmente ricurva (o altri strumenti specifici attualmente in commercio) ed afferrare la zecca il più vicino possibile alla cute; tirare delicatamente verso l’alto e ruotare leggermente evitando di schiacciarle il corpo o di lasciare frammenti della zecca nella cute.
- Disinfettare la ferita applicando un prodotto antisettico.
- Rivolgersi al proprio medico di fiducia in caso di malessere o reazioni cutanee inusuali dopo il morso di zecca.
- Conferire la zecca al Servizio Veterinario Territoriale.
Quale arbovirosi trasmettono le zecche?
L’Encefalite da Zecche o TBE (Tick Borne Encephalitis) è infezione acuta grave del sistema nervoso centrale causata da un arbovirus molto simile a quello che determina la Dengue e la Febbre gialla.
Il virus trasmesso dalle zecche infetta diversi animali, selvatici o domestici, che contribuiscono al mantenimento del ciclo di trasmissione dell’infezione.
Circa due terzi delle infezioni umane da virus TBE sono asintomatiche e possono passare inosservate. In altri casi, dopo un’incubazione di 3-28 giorni si può sviluppare la malattia in due fasi:
- prima fase che dura circa 5 giorni con febbre, affaticamento, cefalea, mialgia, nausea, seguita da un intervallo asintomatico di sette giorni;
- seconda fase sintomatica con interessamento del sistema nervoso centrale (meningite, meningoencefalite, mielite, paralisi, radicolite) e possibili conseguenze neurologiche a lungo termine fino a esito mortale.
Raramente la TBE può essere causata dal consumo di latticini non pastorizzati provenienti da capre, pecore o mucche infette.
Cosa sono i flebotomi?
I flebotomi o pappataci sono insetti di colore giallo pallido o sabbia, di piccole dimensioni, da 2 a 4 mm, con il corpo ricoperto da una fitta peluria che interessa anche le ali.
Il nome “flebotomi” deriva dal greco “flebo” e “temno” che significa, letteralmente “tagliatore di vene”; il nome più comune “pappataci”, invece, deriva dal fatto che questi insetti pungono uomo e animali per nutrirsi del loro sangue senza emettere alcuna vibrazione al contrario delle zanzare che “annunciano” il loro arrivo con il caratteristico ronzio (in altre parole, “pappa” e “taci”).
Perché i flebotomi mordono?
I flebotomi, sia maschi che femmine, si nutrono di succhi vegetali e secrezioni zuccherine ma le femmine necessitano di sangue per la produzione delle uova.
Possono trasmettere alcune arbovirosi e sono vettori accertati di Leishmania, un parassita che infetta animali selvatici, cane o uomo con diverse manifestazioni cliniche.
Quale arbovirosi trasmettono i flebotomi?
Nella maggior parte dei casi le arbovirosi decorrono in maniera asintomatica o possono causare sintomi simil-influenzali (“febbre da pappataci” o “da tre giorni”), e solo talvolta possono dare origine ad infezioni acute del sistema nervoso centrale.
Il virus Toscana è quello più rappresentato in Italia e prende il nome della regione Toscana dove è stato isolato all’inizio degli anni ’70. L’infezione ha un’incubazione di 3-7 giorni fino a 2 settimane e può decorrere in maniera asintomatico o con manifestazioni quali cefalea nausea, vomito ad esordio improvviso che tendono ad auto-risolversi dopo circa 7 giorni. Nelle forme più gravi il TOSV può provocare meningite/meningo-encefalite.
Cosa fare per proteggersi dal morso delle zecche e dei flebotomi?
Esistono alcune precauzioni per ridurre significativamente la possibilità di venire a contatto con zecche o flebotomi. In generale, soprattutto in caso si percorra un sentiero, si faccia un trekking o una gita tra i boschi o in montagna, è consigliato:
- porre attenzione all’abbigliamento coprendo le estremità, soprattutto gli arti inferiori, utilizzare scarpe chiuse e preferibilmente un cappello;
- indossare abiti di colore chiaro che rendono più facile l’individuazione delle zecche sui vestiti;
- camminare al centro dei sentieri e non sedersi direttamente sull’erba;
- non lasciare zaini o accessori direttamente sul suolo e scuotere eventuali tessuti che siano stati a contatto del suolo prima di riportarli a casa;
- valutare l’utilizzo sugli abiti e sulla pelle repellenti per insetti, seguendo attentamente le indicazioni riportate in etichetta;
- al termine del soggiorno all’aperto effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti;
- ispeziona regolarmente il tuo animale in particolare al rientro di passeggiate e, su indicazione del veterinario, tratta gli animali domestici con prodotti repellenti contro i parassiti esterni.
Aggiornato il 10 Aprile 2024 da ATS Montagna