Arbovirosi trasmesse da flebotomi


Cosa sono i flebotomi?

I flebotomi o pappataci sono insetti di colore giallo pallido o sabbia, di piccole dimensioni, da 2 a 4 mm, con il corpo ricoperto da una fitta peluria che interessa anche le ali. Il nome “flebotomi” deriva dal greco “flebo” e “temno” che significa, letteralmente “tagliatore di vene”; il nome più comune “pappataci”, invece, deriva dal fatto che questi insetti pungono uomo e animali per nutrirsi del loro sangue senza emettere alcuna vibrazione al contrario delle zanzare che “annunciano” il loro arrivo con il caratteristico ronzio (in altre parole, “pappa” e “taci”).

Perché i flebotomi mordono?

I flebotomi, sia maschi che femmine, si nutrono di succhi vegetali e secrezioni zuccherine ma le femmine necessitano di sangue per la produzione delle uova. Possono trasmettere alcune arbovirosi e sono vettori accertati di Leishmania, un parassita che infetta animali selvatici, cane o uomo con diverse manifestazioni cliniche.

Quale arbovirosi trasmettono i flebotomi?

Nella maggior parte dei casi le arbovirosi decorrono in maniera asintomatica o possono causare sintomi simil-influenzali (“febbre da pappataci” o “da tre giorni”), e solo talvolta possono dare origine ad infezioni acute del sistema nervoso centrale. Il virus Toscana è quello più rappresentato in Italia e prende il nome della regione Toscana dove è stato isolato all’inizio degli anni ’70. L’infezione ha un’incubazione di 3-7 giorni fino a 2 settimane e può decorrere in maniera asintomatico o con manifestazioni quali cefalea nausea, vomito ad esordio improvviso che tendono ad auto-risolversi dopo circa 7 giorni. Nelle forme più gravi il TOSV può provocare meningite/meningo-encefalite.

Cosa fare per proteggersi dal morso delle zecche e dei flebotomi?

Esistono alcune precauzioni per ridurre significativamente la possibilità di venire a contatto con zecche o flebotomi. In generale, soprattutto in caso si percorra un sentiero, si faccia un trekking o una gita tra i boschi o in montagna, è consigliato:

  • porre attenzione all’abbigliamento coprendo le estremità, soprattutto gli arti inferiori, utilizzare scarpe chiuse e preferibilmente un cappello;
  • indossare abiti di colore chiaro che rendono più facile l’individuazione delle zecche sui vestiti;
  • camminare al centro dei sentieri e non sedersi direttamente sull’erba;
  • non lasciare zaini o accessori direttamente sul suolo e scuotere eventuali tessuti che siano stati a contatto del suolo prima di riportarli a casa;
  • valutare l’utilizzo sugli abiti e sulla pelle repellenti per insetti, seguendo attentamente le indicazioni riportate in etichetta;
  • al termine del soggiorno all’aperto effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti;
  • ispeziona regolarmente il tuo animale in particolare al rientro di passeggiate e, su indicazione del veterinario, tratta gli animali domestici con prodotti repellenti contro i parassiti esterni.

 

Aggiornato il 24 Maggio 2025 da ATS Montagna