Alta Valcamonica, ATS avvia un piano di monitoraggio della selvaggina
Nel 2022, in Valcamonica ha destato preoccupazione un focolaio di tubercolosi nei bovini, malattia zoonotica ad alto impatto sanitario ed economico, causata da Mycobacterium Bovis e Mycobacterium Caprae che si trasmette direttamente o indirettamente tra gli animali e l’uomo, della quale il territorio della Lombardia è ufficialmente e fortunatamente ora indenne.
A seguito dei casi riscontrati è stata effettuata un’analisi epidemiologica finalizzata all’approfondimento delle dinamiche del contagio e, considerate anche le situazioni riportate in altri paesi europei tramite bibliografia scientifica, è emersa la necessità di valutare se tale patologia possa essere mantenuta in natura dalle popolazioni di cervi, con un effetto spillover (salto di specie) continuo tra popolazione selvatica e domestica.
In Lombardia, dal 2012, viene applicato un piano di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica che permette di avere sotto controllo determinate patologie e garantire un elevato livello di sicurezza e sanità che può essere modulato secondo le particolari esigenze del territorio.
Per tali ragioni, il Dipartimento Veterinario Funzionale Territoriale Valcamonica Sebino dell’ATS della Montagna, ha chiesto ed ottenuto dalla Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia di implementare il piano di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica con campionamenti aggiuntivi sui cervi abbattuti durante la normale attività venatoria, al fine di delineare con maggiore chiarezza la situazione epidemiologica relativa alla tubercolosi bovina.
Grazie alla collaborazione dei cacciatori del comprensorio alpino CABS1, della Polizia Provinciale, con il supporto di IZSLER (Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lombardia ed Emilia-Romagna), Regione Lombardia, Parco Nazionale dello Stelvio, il Dipartimento Veterinario Funzionale Territoriale Valcamonica Sebino realizzerà questo studio epidemiologico di grande rilevanza per la salute pubblica.
I campioni analizzati consentiranno, infatti, di stimare l’eventuale presenza del Micobatterio nella popolazione selvatica e valutarne la possibile correlazione con il focolaio diagnosticato nella popolazione animale domestica.
La ricerca ha uno scopo conoscitivo e di prevenzione che rientra nelle molteplici attività dei Dipartimenti Veterinari di ATS che operano quotidianamente con lo scopo di tutelare la salute pubblica, mediante azioni che prevengano la diffusione delle malattie infettive trasmissibili tra gli animali e l’uomo e garantiscano la sicurezza degli alimenti di origine animale
Aggiornato il 27 Ottobre 2022 da ATS Montagna